Palermo, 7 Luglio 2016

La vicenda relativa all’ormai prossimo sgombero degli immobili della ex scuola F. Crispi coinvolge numerosi nuclei familiari composti da figli minori e purtroppo affetti anche da gravi patologie.
Restando fermo il diritto di questa Amministrazione a ottenere il possesso degli indicati immobili, si rende tuttavia come prioritaria, secondo il SUNIA, la necessità di garantire ai citati minori il diritto, (costituzionalmente riconosciuto) di rendere effettiva l’inscindibile relazione tra la garanzia della effettività del diritto sociale ad un’abitazione e la, anche solo astratta, conseguente possibilità di aspirare al godimento di importanti ulteriori diritti fondamentali.
Si pone, dunque, in evidenza il diritto e la tutela dei diritti della persona, come protezione della privacy e del domicilio, il diritto sociale ad un’abitazione qualitativamente degna della propria funzione e non ultimo il diritto al mantenimento della integrità del nucleo familiare.
Sta di fatto che a breve verrà eseguito lo sgombero dell’immobile, perchè il Comune ha deciso di ottenere il possesso dell’immobile nonostante la assoluta carenza di proposte di soluzioni alternative a chi non dispone di un alloggio.
Oggi, disporre il rilascio coattivo dell’immobile comporterebbe la necessità, per il comune, di trovare un alloggio per le famiglie prive di redditi e della quale fanno parte minorenni.
In un momento storico così difficile, quando il comune non è nelle condizioni di garantire un alloggio a chi da anni è iscritto nelle liste dell’emergenza abitativa, appare veramente ingiusto che venga disposto lo sgombero di un immobile in presenza dei sopraccitati soggetti.
Dunque si invita a volere sospendere l’ordine di rilascio dell’immobile, nell’attesa che venga trovata una soluzione che consenta alle famiglie di vivere sotto un tetto e contestualmente si chiede che il SUNIA venga ricevuto per meglio rappresentare la ragioni e per collaborare nella ricerca di una soluzione per il caso in esame e per quello di altre famiglie iscritte da anni nelle liste dell’emergenza abitativa.