Bologna, 6 Febbraio 2020

Sunia e Sicet dell’Emilia-Romagna hanno seguito con grande interesse la presentazione, da parte di alcuni parlamentari del Pd, di un emendamento al decreto Milleproroghe collegato alla legge di Bilancio che avrebbe introdotto alcune regole di governo del fenomeno degli affitti brevi.
Un provvedimento che avrebbe dato alle Amministrazioni comunali gli strumenti necessari per operare in nome dell’interesse generale, della trasparenza e della legalità.
Purtroppo l’emendamento è stato ritirato, non avendo incontrato il consenso di Italia Viva.
Un gravissimo errore che a nostro avviso deve essere recuperato rapidamente per fermare questa competizione illegale sul mercato del turismo breve e per tutelare lo sviluppo degli affitti a canone calmierato, di fronte a una crescente domanda di case in affitto che non trova adeguate risposte.
Si presenta ora una nuova occasione che non deve essere sprecata. In Parlamento in questi giorni si sta esaminando il collegato alla legge di Bilancio sul Turismo.
Chiediamo quindi alle forze politiche che sostengono il governo e ai ministri interessati di approvare un provvedimento che riprenda alcuni semplici concetti già contenuti nel testo ritirato: fare rientrare queste attività nell’ambito delle attività commerciali dando così ai Comuni la possibilità di rilasciare una licenza e di regolamentarne l’espansione, nonché prevedere un percorso di compatibilità dello sviluppo di queste attività all’interno dei condomini.
Riteniamo infatti importante ricordare le decine di migliaia di case ora sottratte al mercato dell’affitto a canoni calmierati per l’esplosione degli affitti a breve, promossi dalle multinazionali del turismo mordi e fuggi.
Ciò avviene nei centri urbani, già a forte tensione abitativa, e a farne le spese sono i ceti sociali più deboli: giovani studenti fuori sede, migranti per ragioni di lavoro, famiglie che non possono permettersi l’acquisto di una casa.
Si tratta di un fenomeno che sta modificando radicalmente la composizione e la vita sociale dei quartieri dei centri storici, con processi di espulsione di diversi nuclei famigliari.
Esiste un evidente ritardo legislativo del nostro Paese che continua a trattare sullo stesso piano, con evidenti differenze economiche e sociali, sia a livello normativo che fiscale la locazione tradizionale (composta da un affittuario e un inquilino) e gli affitti a breve, che stanno crescendo a ritmi elevati, forieri di illegalità, poca trasparenza nonché responsabili di conflitti evidenti di natura sociale nei singoli condomini.

Le segreterie regionali
SUNIA e SICET Emilia Romagna