Roma, 27 Ottobre 2017
Meno tasse per pochi con privilegi e favoritismi pagati dalle famiglie
Mentre i comuni cittadini sono tartassati da una pressione fiscale aggravata dagli effetti della crisi finanziaria e dai disastri bancari, le grandi aziende multinazionali continuano ad approfittare di leggi di straordinario favore che consentono di minimizzare, se non azzerare il peso della gestione e delle imposte.
Caso emblematico è il “mercato libero dell’energia” che si può esercitare solo sulla voce di costo “energia consumata” che attualmente (dal 1 gennaio 2017) equivale ad una percentuale variabile dal 10 al 40% dei costi indicati in bolletta.
Tutti costi aggiuntivi e fissi sono posti a carico dei clienti finali delle utenze domestiche con le conseguenze che, questa, è gravata da costi che non dipendono dalla energia effettivamente consumata, provocando anche la lievitazione della componente fiscale (IVA-Tassa su tassa)
Le voci di spesa fissa in bolletta si chiamano “Oneri generali di Sistema” e sono:
– gli oneri per la copertura dei costi per lo smantellamento delle centrali nucleari (Caorso, Trino vercellese Latina Ecc.)
– il finanziamento per l’incentivazione del fotovoltaico e fonti rinnovabili e assimilate.
– le agevolazioni per la fornitura di energia elettrica ad alcune aziende con alti consumi individuate per legge.
– il finanziamento delle Ricerche nell’interesse del sistema elettrico nazionale (ricerche di sistema)
-*la copertura del bonus elettrico per i clienti domestici in stato di disagio fisico ed economico.
– il finanziamento delle agevolazioni alle imprese manifatturiere con elevati consumi.
– la copertura dei maggiori costi di 12 piccole aziende elettriche che operano sulle isole minori.
E molte altre voci che dovrebbero essere a carico del produttore e non del consumatore finale.
Sino al 31/12/2016 l’obiettivo politico della struttura tariffaria era quello di “ridurre i consumi energetici” penalizzando perciò i clienti con maggiori consumi. Dal 1/1/2017 l’obiettivo appare essere: “aumentare i consumi elettrici” tramite una politica tariffaria non progressiva.
Per cui i clienti con maggiori consumi hanno un risparmio rispetto al costo precedente ed i clienti con minori consumi hanno una invarianza o un aumento del costo esposto in bolletta
Occorre quindi una approfondita riflessione affinché, prima di abbandonare il mercato tutelato dell’energia, si completi la riforma tariffaria valutando una più equa ripartizione degli oneri di sistema.
Gli oneri di sistema introdotti nel tempo da specifici provvedimenti normativi sono sempre presenti nella bolletta dell’energia elettrica ed il costo, rivalutato periodicamente, è uguale da un fornitore all’altro.
Quindi, oltre alle imposte, accise e IVA, ogni cliente paga altre tasse, chiamate oneri parafiscali, che sono addebitati a tutti i clienti domestici, indipendentemente dalla residenza nell’appartamento.
Il costo di questi oneri è composto da molte voci, nella bolletta il dettaglio non viene descritto ma solo indicato il totale da pagare, in barba alla trasparenza
Il gettito raccolto dall’applicazione degli oneri generali è trasferito su appositi conti di gestione, istituiti dalla Cassa conguaglio per il settore elettrico,
L’utilizzo e la gestione di questi fondi è disciplinata dall’Autorità che aggiorna trimestralmente le aliquote sulla base del fabbisogno.
In conclusione l’utente deve subire senza sapere cosa paga!