Roma, 8 novembre 2023
Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA

Il disagio abitativo è un’emergenza non risolta che ogni giorno si aggrava.
Il violento impatto dell’inflazione ed il conseguente aumento del costo della vita, e particolarmente dei costi dell’abitare, ha aggravato il disagio abitativo tanto da rendere quest’ultimo un fenomeno strutturale che coinvolge sempre più famiglie.
I dati Istat del 2022 riferiscono che sono oltre 900mila le famiglie in affitto povere che corrispondono al 45,3% del totale delle famiglie povere. Come avevamo ampiamente denunciato nel corso degli ultimi due anni, inoltre, la situazione sugli sfratti risulta precipitata, riportandoci a numeri pre-pandemici, con dati peggiori di quelli registrati negli anni 2018 e 2019.
Di fronte a questa situazione il Governo Meloni, a partire già dalla Legge di Bilancio 2023, ha liquidato ogni fonte di aiuto e sostegno alle famiglie in locazione con l’azzeramento dei fondi di sostegno all’affitto e per la morosità incolpevole per l’anno in corso.
Permangono inoltre l’assoluta carenza di risorse per il sostegno dell’edilizia residenziale pubblica e l’assenza di una politica attiva di graduazione delle esecuzioni degli sfratti con garanzie di passaggio da casa a casa per gli inquilini sfrattati, per favorire e incentivare protocolli territoriali in materia.
Con la proposta di Legge di Bilancio 2024 presentata in Senato la tendenza della legge dell’anno scorso è addirittura confermata e peggiorata. I due fondi di sostegno all’affitto e per gli inquilini sottoposti a sfratto sono ormai scomparsi.
Qualsiasi riferimento ad un “Piano Casa” che aumenti gli alloggi di edilizia pubblica recuperando alloggi sfitti è assente.
In questo modo vengono a mancare le indispensabili misure di finanziamento strutturali e continuative, a favore delle famiglie che sono in lista di attesa da anni per l’assegnazione di un alloggio pubblico.
L’emergenza rappresentata dalla carenza di alloggi per studenti fuori sede che stanno denunciando da mesi il caro affitti che li colpisce, rivendicando il diritto ad un alloggio dignitoso e a canoni sostenibili che consenta di esercitare il diritto allo studio.
L’unica misura di intervento è la proroga anche per il 2024 del fondo di garanzia prima casa, mentre stupisce per l’inadeguatezza la misura, oggetto di contrasti tra le forze di Governo, prevista per le locazioni brevi di limitato rialzo della cedolare secca.
E’ la montagna che ha partorito un topolino!
Il Governo ignora la necessità urgente e non rinviabile di porre un preciso limite e freno ad un fenomeno che da anni condiziona il mercato delle locazioni, aggravando il disagio abitativo e le carenze dell’offerta.
Occorre inoltre invertire la rotta e fornire poteri reali ai Comuni, come da tempo gli stessi richiedono, per regolamentare il settore degli affitti brevi.
La pretesa del Governo di ingabbiare il dibattito parlamentare per le modifiche alla manovra di bilancio è grave ed irresponsabile.
Per questi motivi il SUNIA ha deciso di lanciare una petizione popolare per il diritto all’abitare con l’obiettivo di mettere all’ordine del giorno i temi e le soluzioni per cambiare la politica abitativa nel nostro Paese.
Le firme raccolte saranno consegnate alle Presidenze di Camera e Senato contestualmente ad una richiesta di incontro per illustrare le proposte contenute nella petizione.