11 settembre 2023

In questi giorni, alla vigilia della prossima Legge di Bilancio, si assiste al solito balletto di cifre e di tagli per far quadrare i conti dello Stato.
Il Governo, che ha già tagliato buona parte dei fondi del Superbonus, anziché cercare di salvare quello che di buono ci poteva essere nella normativa, sta annunciando nuovi tagli alle risorse per il risanamento del patrimonio edilizio, non tenendo conto di quanto già avviato agli Enti gestori del patrimonio pubblico e di tanti condomini privati che avevano già avviato le pratiche per l’esecuzione dei lavori con i fondi straordinari. Tra l’altro, senza ascoltare le Organizzazioni degli inquilini e i rappresentanti degli Enti gestori del patrimonio pubblico, non ha previsto, né pare voglia prevedere, nessun intervento per porre rimedio ad una ingiustizia che colpisce profondamente i soggetti più disagiati del Paese, assegnatari delle case popolari e proprietari utenti della sola abitazione, costretti a vivere in condizioni di estremo degrado e insicurezza.
Se sperperi e abusi ci sono stati questi non hanno riguardato i soggetti richiamati. C’è da far rilevare che gli Enti gestori del patrimonio pubblico che si erano già adoperati per l’utilizzo delle risorse del Superbonus, non potranno più procedere ai lavori di manutenzione e sicurezza per migliaia di alloggi ubicati nei quartieri popolari più degradati del Paese.
Non si combatte il degrado nei quartieri popolari solo con la polizia e con il pugno di ferro, ma anche risanando i quartieri, creando servizi e infrastrutture necessarie al vivere civile.
E’ assolutamente necessaria anche per i condomini una proroga (come è stato fatto solo per le villette) dei termini che hanno scadenza a fine anno operando nel contempo a consentire un ripristino delle modalità di cessione del credito e di sconto in fattura che al momento attuale sono fermi impedendo la regolare conclusione degli interventi.
Sono inoltre necessarie misure immediate di sostegno a favore dei contribuenti incapienti che non possono utilizzare il meccanismo della detrazione e di fatto si vedono sottratte le possibilità di acquisire i benefici fiscali.
Per queste ragioni il SUNIA, che associa anche i proprietari utenti della loro abitazione, chiede con forza che la Legge di Bilancio individui le risorse necessarie per finanziare i lavori di manutenzione e messa in sicurezza dei condomini che avevano già avviato le procedure con la vecchia normativa e dei quartieri popolari per i quali gli Enti gestori avevano avviato la progettazione sapendo che, senza queste risorse, i quartieri popolari sono condannati al definitivo abbandono con tutte le conseguenze anche sul piano sociale.