25 Novembre 2022

di Redazione:
Dalla crisi energetica al Superbonus, per il segretario generale Stefano Chiapparelli i provvedimenti previsti potrebbero avere gravi conseguenze per i soggetti fragili.

Le misure del Decreto Aiuti quater relative alla casa non hanno riscosso l’approvazione di Sunia (Sindacato unitario nazionale inquilini ed assegnatari). O almeno così sembra dalle dichiarazioni del segretario generale Stefano Chiappelli. «Il decreto non risponde alle aspettative di misure urgenti e incisive sulla casa e i costi dell’abitare, ormai in costante e insopportabile crescita a causa del dato inflattivo che incide su tutte le utenze, domestiche e condominiali, e sul canone d’affitto con lo scatto rilevante dell’aumento Istat nei casi di contratti senza l’opzione di cedolare secca».

Per contrastare la crisi energetica serve più di una proroga
Ma non è tutto. Per Chiappelli, infatti, anche sul fronte dell’emergenza energetica i provvedimenti previsti appaiono deboli: «La breve proroga dei bonus energetici per famiglie e imprese energivore e gasivore inclusi nei tre decreti aiuti adottati dal precedente esecutivo non è sufficiente», ha chiosato, «ed è preoccupante anche il fatto che siano assenti misure di prospettiva nell’affrontare il tema della crisi energetica, a partire da un ulteriore incremento dell’imposizione sugli extraprofitti delle società del settore, come affermato anche da una recente sentenza del Tar Lazio».

Superbonus confuso e contraddittorio
Alla valutazione del segretario non poteva mancare il tassello del Superbonus, ormai da tempo al centro del dibattito. «Si tratta di una norma confusa e contraddittoria, che rischia di penalizzare i condomìni che si accingevano ad adottarla nei termini previsti dalle prescrizioni precedenti, oggi modificate con una decisione sostanzialmente retroattiva, che toglie validità ed efficacia a scelte imminenti ma che non si possono adottare per le regole della gestione condominiale imposte dalla legge, nel nuovo termine del 25 novembre». Uno scenario che, agli occhi di Chiappelli, rende ancora più utile e urgente reclamare una proroga del termine almeno sino al 31 dicembre, per evitare che ne paghino le conseguenze peggiori, nei contesti condominiali, i proprietari della prima casa con redditi medio-bassi.

Non solo: «Penso sia inaccettabile che nella norma contenuta nel decreto non ci sia una dilazione dei termini per l’uso del bonus anche per gli interventi sugli alloggi pubblici del patrimonio degli Iacp», ha aggiunto, «Così facendo, l’agevolazione non ha modo di influire sulla condizione precaria degli utenti in relazione al consumo energetico e agli impianti comuni degli alloggi mai sottoposti a interventi di riqualificazione».

Allarme evasione sugli affitti
In ultimo, riflettori puntati sull’aumento del tetto del contante. Che, nel Ddl Bilancio approvato in Consiglio dei ministri, sale fino a 5 mila euro. «Avrà effetti gravissimi sull’affitto abitativo, incrementando sensibilmente l’evasione fiscale che caratterizza il comparto dei canoni di locazione, dove la possibilità di corresponsione in contanti di tutto o parte del canone rischia di prestare il fianco agli evasori»