Roma, 17 Ottobre 2019

Dichiarazione di Daniele Barbieri, segretario generale del Sunia.

Portare la cedolare secca per i contratti concordati dall’attuale 10% al 12,5% sarebbe una scelta profondamente sbagliata perché andrebbe ad incidere sul comparto dell’affitto privato che oggi garantisce un contenimento del livello dei canoni e regole contrattuali corrette.
Una misura di questo genere ridurrebbe la convenienza ad utilizzare i contratti concordati, spingendo la proprietà verso i contratti liberi, con canoni più alti e troppo spesso con regole contrattuali capestro, o verso l’affitto turistico, una vera e propria piaga per le nostre città che, oltre ai risvolti negativi sul piano della vivibilità urbana, produce la rarefazione dell’offerta di affitto per i residenti.
Promuovere l’affitto sostenibile per rispondere ad una fascia di domanda che non può accedere all’acquisto e non si aspetta una risposta dall’edilizia pubblica dovrebbe essere uno degli elementi di un programma pluriennale di “Rinascita urbana”, come l’ha definita la Ministra De Micheli. Le città inclusive si costruiscono a partire da un mercato dell’affitto sostenibile, fatto di edilizia pubblica e di offerta privata orientata, attraverso incentivi fiscali, alla sostenibilità dei canoni. Facciamo oggettivamente fatica a comprendere la ratio di una misura di questo tipo che andrebbe esattamente nella direzione opposta.
Sarebbe molto più coerente proporre un disincentivo all’utilizzo dei contratti liberi e soprattutto di quelli turistici invece che spingere la proprietà verso queste soluzioni riducendo il vantaggio fiscale dei concordati.
E perché tra gli strumenti da introdurre per contrastare giustamente l’evasione fiscale non abbiamo letto la tracciabilità del pagamento dell’affitto e la sua detrazione dal reddito dell’inquilino? Evasione ed elusione in questo mercato valgono circa un miliardo di euro. Dieci volte in più di quanto si ricaverebbe dall’aumento della cedolare secca sui contratti concordati. Introdurre questo obbligo sarebbe un passo importante per recuperarne almeno una parte.