Pescara, 14 Dicembre 2020
A giugno, le segreterie regionali dei sindacati confederali e dei rispettivi sindacati degli inquilini, avevano chiesto agli assessori competenti e al Presidente della Regione un incontro per verificare l’impatto della crisi scatenata dal diffondersi del contagio da Covid19, sul disagio abitativo. “In altri termini – spiegano in una nota Carmine Ranieri, segretario regionale CGIL e Geppino Oleandro, Commissario del SUNIA – sentivamo la necessità di capire se le risorse messe in campo dal Governo Nazionale erano in grado di far fronte alla richiesta di aiuto e di sostegno all’affitto che coinvolgeva migliaia di famiglie e i relativi proprietari degli stessi immobili. La richiesta inoltrata era motivata da due questioni cruciali:
1) La fase attuativa dei decreti governativi, coi i quali sono state assegnate le risorse alla Regione Abruzzo del fondo di sostegno all’affitto e sulla morosità incolpevole richiedevano la messa in campo di procedure urgenti per accelerare, semplificare e rendere immediatamente disponibili gli aiuti a sostegno dell’affitto.
2) Per le OOSS era necessario fronteggiare l’emergenza sfratti (soprattutto per morosità incolpevole) anche attraverso la rinegoziazione dei contratti e dei canoni di locazione da contenere e ridurre, procedendo alla convocazione dei tavoli di contrattazione degli Accordi territoriali ex legge 431/98 per favorire la rinegoziazione incentivando e agevolando inquilini e proprietari anche con lo strumento fiscale”.
“Alla nostra richiesta non abbiamo ricevuto risposta e la Giunta Marsilio lo scorso 1 dicembre ha deliberato il riparto delle risorse per la morosità incolpevole – continua la nota sindacale – Una misura attesa ma che, dati alla mano, risulta essere tardiva e parziale. Tardiva poiché con la Delibera vengono messi a disposizione dei Comuni 1.283.682, risorse che erano a disposizione della Regione Abruzzo fin dal 23 dicembre 2019. Parziale perché non comprendiamo come mai, a fronte dell’acuirsi del disagio economico di migliaia di famiglie abruzzesi, la Regione non mette a disposizione dei Comuni le altre somme che nel corso della pandemia il Governo nazionale ha destinato alle Regioni per fronteggiare il disagio abitativo. Ci riferiamo in particolare ai 4.629.241 euro che prima dell’estate sono a disposizione della Regione Abruzzo per il fondo di sostegno all’affitto e agli ulteriori 264.533 euro per il fondo per la morosità incolpevole 2020. Una parte di queste risorse sono vincolate per fronteggiare l’emergenza in cui si sono trovati gli studenti universitari fuori sede che, nonostante il lockdown, sono stati costretti a pagare i relativi canoni di affitto”.
“A tale riguardo va segnalato che la Giunta Marsilio ha prodotto un provvedimento che prevedeva un contributo pari a 1.000 euro per fronteggiare tale disagio. Contributo vincolato alla presenza di una riduzione del reddito familiare complessivamente considerato per i tre mesi di marzo, aprile e maggio 2020, pari ad almeno il 20% rispetto a quello relativo ai corrispondenti mesi dell’anno 2019, come risultante da specifica attestazione rilasciata da soggetti deputati alla presentazione di dichiarazioni fiscali, firmata digitalmente. Anche in questo caso il provvedimento è a dir poco iniquo poiché di fatto esclude dal beneficio tutte le famiglie con reddito da lavoro dipendente in quanto gli stessi non possono dimostrare, se non il prossimo anno, di aver subito un peggioramento della loro condizione economica. A fronte delle risorse messe a disposizione da Governo l’azione della Giunta Regionale è risultata finora lenta, confusa, omissiva e conseguentemente intollerabile e dannosa sia per gli inquilini che per i proprietari. E’ paradossale – continuano Ranieri e Oleandro – che nel momento in cui, a causa della pandemia, la casa rappresenta il luogo sicuro, per salvaguardare noi stessi e i nostri famigliari dal diffondersi del contagio, la regione trova il tempo e le risorse (6 milioni di euro) da destinare al ritiro del Napoli calcio e si distrae su temi cruciali come il sostegno all’affitto di famiglie che non riescono a fronteggiare economicamente una crisi senza precedenti. In questa congiuntura difficilissima sbloccare i quasi 5 milioni di euro consentirebbe ai Comuni di far fronte alle tante richieste di aiuto sia da parte degli inquilini che dei proprietari che saranno costretti a pagare le tasse su reddito da canone ancora da percepire”.
“Siamo fuori tempo massimo per questo sarebbe opportuno che la Regione convocasse tutti i soggetti istituzionali e di rappresentanza sociale e sindacale per mettere al centro il tema del disagio abitativo, per ripensare, per esempio, le priorità e le modalità attuative del ‘Programma per la qualità dell’abitare’, gli strumenti Ecobonus e Sismabonus e puntare su un forte rilancio dell’edilizia residenziale pubblica mediante investimenti con fondi regionali, nazionali e comunitari, per l’aumento degli alloggi Erp da destinare alle fasce sociali più bisognose e per la riqualificazione del patrimonio immobiliare, ormai fatiscente, unitamente ad una riforma organica della Legge Regionale di riferimento per la gestione degli alloggi Erp”, concludono.