Palermo, 12 Febbraio 2019
“Ancora una volta la finanziaria regionale e i testi del collegato non tengono in nessun conto il problema del disagio
abitativo”: lo dice la segretaria generale del Sunia regionale Giusy Milazzo.
Il Sunia assieme agli altri Sindacati di settore ha chiesto che nella finanziaria regionale ci sia un finanziamento per l’edilizia popolare sia per la manutenzione del patrimonio abitativo sia per la realizzazione di nuovi alloggi.
“Si sceglie invece – afferma Milazzo – di non investire su uno dei problemi sociali più drammatici così, come dimostrano l’altissimo numero degli sfratti , le morti dei senza tetto e i tanti casi di cui si occupano ogni giorno i mass media.
Ma ancora più ingiustificabile – aggiunge – è che non sia stata colta l’occasione della finanziaria per prevedere un piano di lotta agli sprechi con la riutilizzazione per fini abitativi sociali dei patrimoni edilizi pubblici o di proprietà di enti sotto il controllo pubblico non più utilizzati”.
Milazzo specifica che “il Sunia ritiene che questo sia un modo per far fronte al bisogno abitativo con una edilizia popolare di nuova concezione e un modo sostenibile di sottrarre questo patrimonio al degrado e all’incuria, scongiurando nel contempo che la parte più pregiata sia sottratta alla collettività e diventi oggetto di speculazioni immobiliari”.
La nota del Sunia sottolinea inoltre “l’assoluta contrarietà del sindacato inquilini, rispetto all’attuale formulazione dell’ articolo 7 del collegato alla finanziaria che ipotizza nei fatti la dismissione e/o la cessione a fondi immobiliari del patrimonio delle aziende sanitarie non utilizzato per le finalità istituzionali.
Pensiamo – dice Milazzo – che il patrimonio delle aziende sanitarie così come quello delle IPAB non utilizzato per le attività sanitarie o di assistenza debba prioritariamente essere utilizzato per far fronte all’emergenza e al disagio abitativo.
Certo occorrerà una programmazione specifica e un’attenta valutazione del bisogno – conclude – ma soprattutto occorre che le Istituzioni regionali proprio a partire dal documento economico dimostrino di assumere il tema del disagio abitativo tra quelli su cui è più urgente intervenire”.