24 Marzo 2016
Oltre trenta i punti raccolta firme, solo quelli organizzati dal Sunia, fino alla metà di aprile. Con la petizione voce a cittadini per modificare la Legge: canone e spese sopportabili per inquilini e per Comuni possibilità di adottare un bando unico per le assegnazioni.
E’ partita questa mattina, presso il Mercato di via Val Maira, la raccolta firme per cambiare la proposta di legge di riforma del Testo Unico dell’edilizia residenziale pubblica (legge regionale 27/2009) di Regione Lombardia. Erano presenti il segretario della Camera del Lavoro Metropolitana, Massimo Bonini e il segretario generale del Sunia, Stefano Chiappelli.
‘Questa è una battaglia che portiamo avanti da tempo – spiegano Bonini e Chiappelli. La crisi di Aler non deve ricadere su inquilini e lavoratori. E, con la petizione, vogliamo dare loro voce. Sono oltre trenta i punti di raccolta firma (vedi allegato) organizzati solo dal Sunia fino a metà aprile nei diversi quartieri di Milano. Cui si aggiungono le assemblee, un paio a settimana, già partite e che teniamo nei caseggiati popolari. Abbiamo poco tempo, ma vogliamo raccogliere quante più firme per consegnarle in Regione. Perché noi chiediamo: il rilancio di un modello di servizio e di gestione pubblica delle case popolari; che venga destinato l’1% del bilancio di Regione ad un fondo di finanziamento per la manutenzione, il recupero dei quartieri e nuovi programmi di costruzione; che il canone e le spese possano essere sostenibili, con criteri fissati per legge, tenendo in considerazione le reali capacità economiche delle famiglie o il peggioramento delle stesse condizioni economiche; che venga salvaguardato il patrimonio di edilizia pubblica, cessando la vendita delle case popolari e affittando a canoni sociali gli immobili sfitti o sottratti per altre destinazioni e, in ogni caso, escludendo qualsiasi possibilità di mobilità forzosa; che i Comuni possano di nuovo programmare e gestire l’offerta abitativa pubblica e sociale; che venga garantita la funzione sociale di Aler e di tutti i gestori, assicurando il sostegno finanziario per il risanamento di Aler e tutelando e garantendo livelli occupazionali e la professionalità degli operatori dell’azienda”.
‘Chiediamo, infine, – concludono Bonini e Chiappelli – che i Comuni possano, inoltre, adottare un bando unico per le assegnazioni delle case popolari, non solo per accelerare i tempi, ma anche per garantire trasparenza e dare una risposta a una domanda abitativa che è diventata varia e diversificata’.