Ancona, 21 Aprile 2020

Se per gli esercizi commerciali il Governo ha preso provvedimenti con il Decreto “Cura Italia”, dove è stato inserito il blocco degli sfratti per sei mesi e introdotto un credito d’imposta pari al 60% dell’affitto del mese di marzo per bar, ristoranti e esercizi commerciali, «per la situazione degli studenti fuori sede invece non è ancora stato fatto nulla e si attende il Decreto Aprile» spiega Falcionelli.
Le famiglie però sono in difficoltà, anche se qualche segnale arriva. L’Erap infatti ha già annunciato che non solleciterà il pagamento delle rate degli affitti scaduti.
Nelle Marche il 35% – 40% della popolazione residente è in affitto e di questi «un 20% al momento si trova in grande difficoltà a pagare l’affitto per la situazione che si è venuta a creare con l’epidemia», spiega Falcionelli che sottolinea il fatto che un 10-15% di questi sono proprio i giovani studenti, oltre agli immigrati. Fra i meno in difficoltà ci sono gli anziani che possono contare sulla pensione.
«Ma se non verranno presi provvedimenti la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente» osserva il sindacalista, in forza anche del fatto che nel 2018-2019 gli sfratti per morosità incolpevole nelle Marche sono stati quasi 1000, un numero destinato a subire una impennata.
A sollevare la questione sono stati anche i sindacati che proprio nei giorni scorsi hanno sollecitato la Regione affinché preveda dei fondi per le morosità in modo da dare una prima risposta a questa situazione critica.
«Le difficoltà maggiori nelle Marche si registrano ad Urbino – spiega Stefano Falcionelli, segretario regionale SUNIA Marche (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari) – dove l’Ateneo ha già annunciato di voler proseguire con la didattica a distanza fino ai primi mesi del 2021».
Un po’ più semplice la situazione a Camerino dove invece «con il post sisma gli appartamenti lasciati liberi dagli studenti riescono ad essere più facilmente affittati a chi è rimasto senza casa e desidera tornare a vivere nella sua città».
A Macerata, Ascoli Piceno e Ancona il quadro è pressoché analogo ed evidenzia le criticità di una situazione per la quale sarebbe necessario «chiudere i contratti prima della scadenza».
Il sindacalista spiega di aver sollecitato insieme alle altre organizzazioni sindacali un incontro con la vicepresidente regionale Anna Casini per affrontare la questione, mettendo a disposizione delle famiglie un contributo, mentre sul fronte dei proprietari il lavoro è quello di premere per una chiusura anticipata dei contratti di affitto.
“Insomma senza un contributo la matassa è difficile da sbrogliare”, spiega Falcionelli che proprio per questo ha chiesto ai sindaci un incontro per capire le disponibilità delle amministrazioni nel fronteggiare questa situazione.