Enna, 2 Marzo 2018

La battaglia dei cittadini ennesi sui contratti di affitto delle abitazioni a cedolare secca , sui quali l’Agenzia delle Entrate di Enna aveva revocato i relativi benefici,, ha raggiunto un primo positivo risultato, grazie agli incessanti sforzi del S.U.N.I.A. CGIL di Enna.
Contrariamente a qualche dichiarazione apparsa sulla stampa locale, il Sunia è stato l’unico sindacato che non si è limitato a notificare i ricorsi alla Commissione Tributaria di Enna, ma ha coinvolto e reso noto della vicenda sia il Garante del contribuente per la Sicilia che il Ministero dell’Economia e delle Finanze, riuscendo perfino a promuovere l’intervento tecnico della Direzione Centrale Normativa del MEF.
Sono stati annullati integralmente da parte dell’Agenzia delle Entrate le centinaia di avvisi di liquidazione dell’imposta e irrogazione delle sanzioni, emesse illegittimamente nei confronti di numerosi cittadini ennesi, e avverso le quali erano state proposte dapprima, istanze in autotutela e successivamente i ricorsi alla Commissione Tributaria Provinciale di Enna mediante l’assistenza degli Avv.ti Fabio Rampello e Gabriella Motta.
La vicenda inizia da quei contratti di locazione ad uso abitativo aventi ad oggetto case in comproprietà, per i quali soltanto uno dei comproprietari – aveva stipulato il contratto di affitto. Chi figurava come parte locatrice, dunque, era uno solo dei comproprietario che, con il pieno consenso degli altri, gestiva di fatto l’immobile e percepiva di conseguenza tutti i relativi canoni di locazione. Essendo dunque unico percettore di tali redditi, ciascun locatore aveva giustamente dichiarato l’intero reddito percepito e su di esso aveva pagato l’intera imposta dovuta a titolo di cedolare secca ex art. 3 D. Lgs. 23/2011.
Nulla di più esemplare.
Senonché, con gli avvisi oggi annullati l’Agenzia delle Entrate aveva tentato maldestramente di revocare ai comprorietari/locatori il beneficio della cedolare secca e per di più sanzionarli, sostenendo in modo infondato che i comproprietari non locatori avrebbero dovuto anch’essi dichiarare tale reddito – sebbene, di fatto, non percepito – e pagare le imposte, nonostante che il locatore avesse comunque già pagato il dovuto.

Dobbiamo smetterla di abbassare la testa davanti a simili soprusi da parte dell’Agenzia delle Entrate, avendo il diritto ed il dovere in qualità di cittadini di segnalare alle competenti Autorità la condotta negligente e impreparata delle nostra Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate, non essendo ammissibile che i contribuenti siano costretti giorno per giorno a fare causa contro l’Amministrazione per poter ottenere l’annullamento di atti palesemente infondati ed illegittimi.

Anche i difensori Fabio Rampello e Gabriella Motta si dichiarano soddisfatti del risultato,, ribadendo che nessuna frode o tentativo di evasione è stato mai commesso dai contribuenti/locatori nei confronti dello Stato.

Il SUNIA dice basta a questo sistema vessatorio, non potendo tollerare oltremodo lo sperpero di denaro pubblico.