Milano, 20 Giugno 2019 

Per affrontare il disagio abitativo è anche necessario l’aumento dell’offerta abitativa in affitto, il rifinanziamento del fondo di sostegno alla locazione in maniera permanente, un piano straordinario di aumenti di alloggi di edilizia sociale e, per i contratti a canale concordato, rendere stabile e permanente la cedolare secca al 10%

“I contratti a canale concordato non sono la soluzione al problema abitativo, ma sono certamente uno strumento valido per risponde alla domanda delle tante famiglie della cosiddetta fascia grigia ‘impoverita’ dalla crisi economica e anche dei tanti studenti universitari che studiano fuori sede. I contratti concordati, infatti, permettono agli inquilini di contenere le spese per l’abitazione che rappresentano, per tantissime famiglie, la quota di gran lunga maggioritaria della spesa mensile. E possono essere anche un mezzo per riportare sul mercato tanti alloggi sfitti privati”.

Così Stefano Chiappelli, segretario generale del Sunia Lombardo, che questa mattina è intervenuto al Convegno ‘Affitto a canone concordato in Lombarda analisi e prospettive”, organizzato dalla Regione al Belvedere di Palazzo Pirelli.

‘I costi dell’abitare – continua Chiappelli – gravano pesantemente sulle famiglie in affitto come il Sunia segnala da tempo. Nel 2018, secondo i dati ISTAT, le famiglie hanno speso il 32,3% del reddito per l’abitazione; percentuale che sale al 40% nelle aree metropolitane. A conferma di questi dati ci sono gli sfratti per morosità che rappresentano oltre il 90% del totale degli sfratti. Siamo di fronte a una vera emergenza che va affrontata in maniera strutturale e non soltanto con interventi spot. Per affrontare il disagio abitativo sono necessarie risposte a tutti i livelli: dall’aumento dell’offerta degli alloggi in affitto, alle necessarie e permanenti risorse per il rifinanziamento del fondo per la locazione, ad un piano straordinario di rilancio dell’edilizia sociale. Senza tralasciare la necessità di rendere stabile e permanente il quadro fiscale sui redditi da locazione a partire dalla cedolare secca al 10% per i contratti concordati.